A seguito dell’eccezionale emergenza sanitaria determinata dalla pandemia COVID-19 è in atto un’azione senza precedenti di raccolta di campioni biologici. In tale contesto è essenziale che la raccolta e la conservazione dei campioni avvengano secondo procedure operative standard internazionali consolidate e che allo stesso tempo si garantisca la tutela dei diritti delle persone e il corretto utilizzo di campioni e dati associati.
La rapida diffusione del COVID-19 (nuovo coronavirus) è in gran parte guidata da individui infetti che non mostrano sintomi e si aggrava in mancanza di controlli appropriati. Sta crescendo la domanda di test da effettuare ogni giorno a cui si accompagna la necessità di trasportare i campioni in modo sicuro e protetto fino al laboratorio di analisi.
Le modalità di conservazione vanno definite, monitorate e registrate. Sono state pubblicate le linee guida globali per la conservazione e il trasporto dei campioni COVID-19. La conservazione del campione fresco può essere protratta a 2-8°C per un massimo di 72 h dal prelievo. La conservazione per lunghi periodi deve avvenire a temperature minori di -70°C. Nella scelta della temperatura finale di conservazione va considerata la tipologia e soprattutto le finalità di uso del campione.
Seguire queste linee guida riduce il rischio di produrre “falsi negativi”causati da temperature di trasporto non corrette. Un falso negativo ha implicazioni pericolose: dal momento che il soggetto non crede di essere malato, non si sottopone a quarantina e di conseguenza alimenta la diffusione del virus.
Ciò comporta anche un grave spreco di risorse e di tempo poiché si renderebbe necessario effettuare un nuovo test.
La soluzione
Per il monitoraggio della temperatura per la corretta conservazione dei campioni biologici, ELLAB consiglia di utilizzare i datalogger LogTag